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Seduto con le gambe accavallate e le braccia larghe lungo la spalliera della sedia con aria trasognata Mr Lowell rotea la mano sinistra a tempo con la malinconica melodia del Violoncello, come fosse un discreto direttore d'orchestra.

Le sue dita sono affusolate ed I suoi movimenti così suadenti che non sapresti dire, a guardarli, se sono studiati in ogni loro impercettibile passaggio o se gli riescono naturali.

Aldilà delle parole di Damien, che pure lo incuriosiscono, l'atmosfera che si respira nella Boston Opera House lo riempie di una eccitazione quasi erotica che dissimula fingendo di trasalire. Si schiarisce la voce e mentre rimane con lo sguardo fisso su Imogene Wedgewood, chiede: "Posso avere, prima, il piacere di conoscere questi miei illustri compagni di viaggio?
E ancora, c'è un qualche motivo per il quale siamo stati scelti proprio noi per collaborare?
C'è forse qualche talento, in queste pregiate sorelle, che merita d'esser reso noto?

E mentre pone l'ultima domanda, sembra accarezzare delicatamente con lo sguardo ciascuna delle due donne.